Maserin CROZ by Ettore Zanon mod. 976
Maserin CROZ by Ettore Zanon mod. 976
UN LAMA FISSA DI ALTISSIMA QUALITA' CREATO PER L'EVISCERAZIONE DELGLI UNGULATI
Si tratta di un lama fissa leggero di 23 centimetri, di cui 11 di lama (spessa 4 millimetri), in acciaio N690, 60 HRC, uno dei migliori al mondo, con alto contenuto di carbonio e una durezza che consente di operare bene senza perdere il filo. La seghettatura nella parte vicina al manico è voluta per facilitare il lavoro sulle parti ossee. Il manico è in tre versioni diverse, in robustissima resina G10 per le versioni nera e arancione ad alta visibilità, altrettanto robusto micarta per il modello in verde. Il colore verde può variare, ogni pezzo ha un verde con sfumature differenti. Per l’ergonomia, le guance sono picchiettate in modo da rendere più difficile lo scivolamento nelle fasi di lavoro.
MASSIMA SICUREZZA, garantita anche dalla generosa guardia e dalla zigrinatura nella parte superiore della lama, elementi grazie ai quali risulterà estremamente difficile perdere la presa. Un elemento di grande finezza ed utilità, che differenzia decisamente questo coltello, è l’inserimento nella parte posteriore di un acciaino per affilare lo strumento, invisibile quando è inserito.
Croz ha un fodero in nylon facile da lavare.
Il pensiero di Ettore Zanon alla base del suo coltello: " Croz, nel mio dialetto reto-romanzo, vuol, dire roccia. La roccia è dura, solida, rigorosa, essenziale. E così vuole essere questo coltello da caccia. A cosa serve realmente il coltello a caccia? Beh a fare poche cose, che però devono essere fatte al meglio, in modo pratico. Operazioni tipiche della vita outdoor, come tagliare il cibo o scheggiare il legno per accendere un fuoco. Operazioni specifiche della caccia, come eviscerare l’animale prelevato ed eventualmente accorare.
A chi sa eviscerare non servono fronzoli, serve uno strumento essenziale ed efficace. La lama deve essere robusta, non troppo grande, della forma adeguata e sempre ben affilata. Facile da maneggiare, lavare e igenizzare. Qualità tutte racchiuse nel “Croz”: la lama fissa in acciaio della miglior qualità, la punta, acuminata come è necessario, la parte seghettata per tagliare le ossa, l’acciaino affilatore integrato nell’impugnatura.
Croz riprende forme tipiche dei coltelli da caccia della tradizione mitteleuropea, reinventate applicando nuovi concetti, con materiali e tecnologie avveniristiche. Essenziale, bello e cattivo: per professionisti.
UN LAMA FISSA DI ALTISSIMA QUALITA' CREATO PER L'EVISCERAZIONE DELGLI UNGULATI
Si tratta di un lama fissa leggero di 23 centimetri, di cui 11 di lama (spessa 4 millimetri), in acciaio N690, 60 HRC, uno dei migliori al mondo, con alto contenuto di carbonio e una durezza che consente di operare bene senza perdere il filo. La seghettatura nella parte vicina al manico è voluta per facilitare il lavoro sulle parti ossee. Il manico è in tre versioni diverse, in robustissima resina G10 per le versioni nera e arancione ad alta visibilità, altrettanto robusto micarta per il modello in verde. Il colore verde può variare, ogni pezzo ha un verde con sfumature differenti. Per l’ergonomia, le guance sono picchiettate in modo da rendere più difficile lo scivolamento nelle fasi di lavoro.
MASSIMA SICUREZZA, garantita anche dalla generosa guardia e dalla zigrinatura nella parte superiore della lama, elementi grazie ai quali risulterà estremamente difficile perdere la presa. Un elemento di grande finezza ed utilità, che differenzia decisamente questo coltello, è l’inserimento nella parte posteriore di un acciaino per affilare lo strumento, invisibile quando è inserito.
Croz ha un fodero in nylon facile da lavare.
Il pensiero di Ettore Zanon alla base del suo coltello: " Croz, nel mio dialetto reto-romanzo, vuol, dire roccia. La roccia è dura, solida, rigorosa, essenziale. E così vuole essere questo coltello da caccia. A cosa serve realmente il coltello a caccia? Beh a fare poche cose, che però devono essere fatte al meglio, in modo pratico. Operazioni tipiche della vita outdoor, come tagliare il cibo o scheggiare il legno per accendere un fuoco. Operazioni specifiche della caccia, come eviscerare l’animale prelevato ed eventualmente accorare.